L’inedito sforzo bellico in alta quota durante la Prima Guerra Mondiale presuppone un nuovo rapporto con il paesaggio alpino. Da un lato l’occupazione a fini militari ne riconfigura l’assetto topografico con opere infrastrutturali che introducono definitivamente la modernità in montagna1Leoni, La guerra verticale., anticipando per certi versi le modalità di occupazione del turismo di massa. Dall’altro ne modifica le categorie percettive attraverso una ricodificazione dello sguardo che vede in azione molteplici mezzi di comunicazione e rappresentazione del paesaggio2Mosse, Le guerre mondiali: dalla tragedia al mito dei caduti..
Nelle eterogenee fonti iconografiche emerse nell’ambito del progetto vale la pena di segnalare una serie di vedute panoramiche elaborate da parte sia italiana che austriaca, in cui il genere del panorama alpino, che aveva rivestito un’importanza cruciale nell’Ottocento fra scienza, alpinismo e geologia3De Rossi, La costruzione delle Alpi: Immagini e scenari del pittoresco alpino (1773-1914)., viene declinata in chiave strategico-militare, attingendo a strumenti e codici rappresentativi esistenti e modificandone sottilmente lo statuto visivo.
Lo sforzo sintetico di appropriazione del paesaggio che ambisce a coprire l’intero arco della visione, nato a metà del Settecento con le prime indagini scientifiche sulle Alpi e nell’Ottocento adattato a un genere diffuso di illustrazione turistico-divulgativa4Bordini, Storia del Panorama., si carica in questi esempi di un inedito significato di controllo del paesaggio in chiave militare. Spesso eseguite dal vero come in una consolidata tradizione amatoriale legata alla pratica dell’alpinismo5Garimoldi, L’immagine contesa. L’iconografia alpina fra belle arti e fotografia., queste vedute sono l’esito di una volontà di comprensione e dominio di un territorio dai riferimenti incerti, che da oggetto di osservazione, contemplazione o passione sportivo-turistica si trasforma in spazio conteso, diviso, occupato, militarizzato.
Ai rilievi prospettici delle varie sezioni di combattimento predisposti dalla sezione cartografica dell’Esercito italiano, rigorosamente dimensionati e precisi nella resa delle qualità topografiche del paesaggio6Vedi ad esempio i panorami della sezione cartografica della 4° Armata dell’Esercito italiano. AUSSME_B1_110D_23A_monografie_1corpod'armata044., si affiancano diversi schizzi panoramici di rapida esecuzione che consentono una visione sia in pianta che in alzato e in cui vengono annotate con segni convenzionali le posizioni proprie e del nemico, le linee del fronte, i collegamenti, ecc.
Alcuni panorami conservati presso l’Archivio della Guerra di Vienna presentano una notevole qualità grafica7NFA Kt.3321 Art.Kdo.d.21.Geb.Brig. Panorama 3 Zinnen; NFA Kt.3321 Art.Kdo.d.21.Geb.Brig. Panorama von Moritz Steiner Blatt 134.. Lo skyline delle Dolimiti di Sesto, con al centro il gruppo delle Tre Cime, emerge sul fondo del cielo in una composizione marcatamente orizzontale, mentre la topografia è resa in un’efficace stilizzazione lineare. Al primo strato del paesaggio naturale si sovrappone, con un diverso codice di rappresentazione, la trama di linee, punti e indicazioni toponomastiche delle posizioni militari, che ben rappresentano la complessa rete infrastrutturale che il processo di occupazione militare va sovrapponendo al dato topografico.
Di grande interesse è infine la collezione di schizzi a matita realizzati dallo storico di Innsbruck Richard Heuberger8Nachlass Richard Heuberger_TLMF_NL_260_6_Skizzen 1915-1916., i quali, eseguiti dal vero e corredati da commenti scritti e didascalie, si collocano in un territorio intermedio fra volontà documentaria, zelo militare e consapevole restituzione della bellezza del paesaggio.
Archivio dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito, Roma, Monografie del I Corpo d’Armata – Genio – Sistemazione difensiva.
Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum, Nachlass Richard Heuberger, Skizzen 1915-1916.
Kriegsarchiv Wien, NFA Kt.3321 Art.Kdo.d.21.Geb.Brig.
Bordini, Silvia (2006). Storia del Panorama. Roma: Nuova Cultura.
De Rossi, Antonio (2014). La costruzione delle Alpi: Immagini e scenari del pittoresco alpino (1773-1914). Roma: Donzelli.
Garimoldi, Giuseppe (2000). L’immagine contesa. L’iconografia alpina fra belle arti e fotografia. In Le cattedrali della Terra. La rappresentazione delle Alpi in Italia e in Europa 1848-1918, pp. 118-124. Milano: Electa.
Leoni, Diego (2015). La guerra verticale: Uomini, animali e macchine sul fronte di montagna, 1915-1918. Torino: Einaudi.
Mosse, George L. (2002). Le guerre mondiali: dalla tragedia al mito dei caduti. Roma-Bari: Laterza.
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