Artisti di guerra Artisti di guerra

Gli stati maggiori, nel periodo del conflitto, reclutarono artisti più o meno affermati per raccontare e promuovere la guerra. Gli artisti ufficiali di guerra venivano nominati sia a scopo informativo e di propaganda, sia per registrare eventi sul campo di battaglia. Le loro opere diventarono così una sorta di reportage della guerra e, allo stesso tempo, un diario dell’esperienza condotta sul fronte, giacché questi pittori-soldato annotavano, giorno per giorno, sui fogli o sulle tele, i luoghi visitati, i ritratti dei commilitoni e le vicende belliche che li avevano visti protagonisti.
Fra gli artisti di guerra che operarono sul fronte delle Tre Cime, da ricordare è il milanese Lodovico Pogliaghi (1857-1950). Dopo essersi diplomato all’Accademia di Belle Arti di Brera, realizzò opere private e pubbliche per committenze prestigiose sia civili sia religiose, distinguendosi come pittore, scenografo, scultore, orafo e cesellatore: tra le sue opere più importanti si ricorda la porta centrale del Duomo di Milano. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, quasi sessantenne, si arruolò presso il Comando Supremo come pittore-soldato. Inviato sul fronte orientale, dominato dalle Dolomiti, documentò gli eventi più significativi delle operazioni belliche, producendo una corposa serie di schizzi, disegni e oli su cartoncino, resi con la tecnica monocroma, conservati oggi in parte presso il Museo Centrale del Risorgimento di Roma. Nella sua produzione il soggetto principale è il paesaggio alpino che, occupando la maggior parte della superficie delle opere, relega le figure umane in secondo piano1Pizzo, Pittori-Soldato della Grande Guerra, pp. 92-97..
Oltre a figure di artisti riconosciuti come Pogliaghi, sono emerse dalla ricerca archivistica le opere di alcuni artisti meno noti. Per esempio Antonio Mardepani, autore di alcuni acquerelli propagandistici incentrati sulla vita dei soldati al fronte e sulla lotta fra uomo e natura nella guerra in alta quota. Da segnalare è anche Angelo Landi (1879-1944), un abile pittore noto per i suoi ritratti. Con disegni a matita su taccuini ha rappresentato numerose scene di guerra durante il periodo trascorso al fronte. Un suo suggestivo disegno intitolato I volti delle Dolomiti raffigura le Tre Cime con volti di donna.
Da parte austriaca, il pittore di guerra e ufficiale del reggimento di fanteria 42 Julius von Kaan-Albest (1874-1941) fu inviato sull’Altopiano delle Tre Cime nel febbraio 1916 per realizzare disegni per il Museo di Storia Militare di Vienna. Noto soprattutto per i suoi dipinti di battaglie, realizzò anche ritratti, uno dei quali dedicato alla famosa guida alpina Sepp Innerkofler. Vi sono inoltre le immagini dell’artista Luigi Kasimir (il cui nome di battesimo è Alois Heinrich) (1881-1962), noto soprattutto come pittore di vedute e mercante d’arte sotto il nazionalsocialismo, che nel 1916 realizzò alcune incisioni dell’Altopiano delle Tre Cime e delle cime austriache.
Sebbene lo storico di Innsbruck Richard Heuberger (1884-1968) non possa essere definito un pittore di guerra, durante la sua permanenza in prima linea sulla Torre di Toblin nel 1916 realizzò una serie di disegni a matita e di panorami, che avevano finalità militari ma erano anche debitori del suo entusiasmo per il mondo della montagna e mostravano ancora una volta l’occupazione del paesaggio da parte delle infrastrutture militari.

(GF, SK)

Pizzo, Marco (2005). Pittori soldato della Grande Guerra. Roma: Gangemi Editore.

Kofler, Harald (2018). Richard Heuberger (1884-1968). Historiker zwischen Politik und Wissenschaft (Schlern-Schriften 369). Innsbruck: Universitätsverlag Wagner.

Kriegsarchiv Wien, Kriegstagebuch des Infanterieregiments 59, Eintrag vom 17. Februar 1916, 166.

Kaan-Albest, Julius von. In Hans Vollmer (a cura di), Allgemeines Lexikon der Bildenden Künstler von der Antike bis zur Gegenwart. Begründet von Ulrich Thieme und Felix Becker. Band 19: Ingouville–Kauffungen, p. 401. Leipzig: E. A. Seemann, 1926.

Kaan von Albest Julius, Maler. In Österreichisches Biographisches Lexikon und biographische Dokumentation. Wien, 2003, 162.

Bartz, J., Kasimir, Luigi. In Allgemeines Künstlerlexikon. Die Bildenden Künstler aller Zeiten und Völker (AKL). Band 79. Berlin: de Gruyter, 2013, 380 f.